top of page

#ChirurgiaEstetica spinta dai social: Quanto Vale la Bellezza? Sei Pronto a Rischiare la Vita per un Ritocco?


#ChirurgiaEstetica

Pochi giorni fa, a Roma, una tragedia ha sconvolto l’opinione pubblica: una ragazza di 21 anni è morta durante una rinoplastica eseguita in una struttura non autorizzata. Un intervento considerato "di routine" si è trasformato in un incubo per la giovane e la sua famiglia, evidenziando ancora una volta i rischi di affidarsi a cliniche prive delle necessarie autorizzazioni. Questo caso, per quanto drammatico, è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno in crescita: il ricorso alla chirurgia estetica da parte dei giovani, spinto dalla narrazione patinata dei social media.


La chirurgia estetica non è più un argomento tabù. Da anni, in Paesi come il Brasile o gli Stati Uniti, interventi come la mastoplastica additiva o la liposuzione sono normalizzati e spesso regalati per compleanni o diplomi. Ma oggi questa tendenza sta contagiando anche l’Europa. In Italia, ottava nel mondo per numero di interventi estetici, si richiedono sempre più ritocchi al seno, correzioni del naso e blefaroplastiche. Non si tratta più solo di donne: anche gli uomini, sempre più giovani, si sottopongono a interventi per inseguire un ideale di bellezza promosso da influencer e filtri digitali.


A livello globale, gli Stati Uniti dominano il settore, con oltre 4,6 milioni di interventi l’anno. Seguono il Brasile, con 1,9 milioni, e la Germania, che supera il milione. La Turchia, con i suoi prezzi competitivi e una massiccia pubblicità sui social, è diventata una meta per i trapianti di capelli e la chirurgia estetica low-cost. Le procedure più comuni variano: in Italia prevalgono la mastoplastica e la rinoplastica, negli Stati Uniti il body contouring e in Giappone le correzioni del viso. Inoltre, le procedure non invasive, come filler all’acido ialuronico, botox e peeling chimici, sono in crescita esponenziale ovunque.


Quello che allarma di più è l'età sempre più bassa dei pazienti. Influenzati da immagini perfette e standard irraggiungibili sui social media, molti giovani scelgono il bisturi come scorciatoia per sentirsi accettati. Ma dietro le luci di Instagram si nascondono pericoli concreti. Cliniche non autorizzate, professionisti senza qualifiche e interventi economici promossi come innocui nascondono insidie gravissime, come il caso della ragazza romana dimostra.


Non si tratta di demonizzare il desiderio di migliorarsi, ma di riflettere sul perché ci sentiamo costretti a farlo. Inseguire standard di bellezza artificiali, imposti da algoritmi e marketing, non dovrebbe mai mettere a rischio la vita. Prima di scegliere un intervento, occorre informarsi, verificare la professionalità della struttura e dei medici e considerare i rischi fisici e psicologici.


La bellezza non dovrebbe mai valere più della vita. Questa tragedia, come altre, deve essere un monito: torniamo a valorizzare l’autenticità e a insegnare ai più giovani che il loro valore non dipende da un profilo perfetto. I social possono creare mondi illusori, ma la sicurezza e la salute sono reali, e non devono mai passare in secondo piano.

Comments


Logo Womyn Tales Blog

Iscriviti alla Newsletter

Contattaci

bottom of page