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#ExtremeBeauty: Quando la Bellezza Diventa “Estrema”. Tra Filtri Real-Life e Routine da Maratoneti del #Beauty


immagine ancora più incisiva, che rappresenta il peso dei canoni estetici moderni in un contesto simbolico e distopico

C’è una nuova ossessione che sta travolgendo generazioni di ogni età, dalle giovanissime TikToker alle donne che combattono il tempo a colpi di acido ialuronico e gadget degni di un laboratorio di fantascienza: il fenomeno conosciuto come #ExtremeBeauty, cioè le tecniche beauty estreme. Una realtà che ci fa riflettere su una società sempre più dipendente dall'apparenza, dove l’ideale estetico non solo è irraggiungibile, ma viene continuamente spostato un passo più in là, grazie (o per colpa) di routine che, a confronto, fanno sembrare una maratona un’attività rilassante.


Il culto della pelle perfetta: la beauty routine 2.0

Hai presente quelle ragazze che su Instagram o TikTok mostrano la loro "semplicissima" routine serale? Inizia con la doppia detersione, seguita da un’esfoliazione chimica, tonico a pH calibrato, essenza idratante, siero antiossidante, crema barriera, e, perché no, una maschera notturna al caviale di unicorno. Tutto documentato con luci perfette e un filtro che fa sembrare anche i pori invisibili.

Quello che un tempo era un gesto semplice – lavarsi la faccia – è diventato un rituale che richiede budget, competenze da chimico e una pazienza degna di un monaco zen. La parola d'ordine? Glowing skin, ovvero pelle luminosa, radiosa, e possibilmente aliena (nel senso migliore, si spera).


Estetica fai-da-te: dai gua sha al micro-needling casalingo

Se negli anni ‘90 il massimo dell’audacia beauty era farsi le sopracciglia con la pinzetta (e sbagliare clamorosamente), oggi ci troviamo di fronte a una generazione armata di gadget spaventosi come micro-needling rollers e gua sha di giada.


E poi ci sono i trattamenti "da laboratorio" portati comodamente a casa: radiofrequenza portatile, peeling chimici fai-da-te e strumenti per il lifting istantaneo. Qualche volta funzionano, altre volte lasciano segni che manco una scottatura estiva sulla spiaggia di agosto. Ma vuoi mettere il gusto di dire: "Questo trattamento l’ho fatto io"?


I filtri... nella vita reale

E qui arriva il punto più interessante. La beauty routine estrema non è altro che il tentativo (disperato?) di applicare quei filtri di Instagram alla vita reale. E non parliamo solo di giovani. Le donne più mature, di fronte allo spettro di una società che celebra la giovinezza a tutti i costi, si ritrovano ad accettare compromessi estremi: filler, botox, trattamenti che promettono di "riavvolgere il tempo" (ma in realtà congelano il volto in un perenne sorriso di circostanza).


Il confine tra naturalezza e artificio diventa sempre più sottile, e la pelle lucida, tirata e perfetta sembra gridare: "Non invecchierò mai!", anche se dietro le quinte c'è una battaglia quotidiana contro la gravità e la genetica.


Ma a che prezzo?

È qui che arriva la critica, necessaria, a questa corsa senza fine verso un ideale estetico impossibile. Quanto tempo, energia e soldi dedichiamo al tentativo di apparire perfette? E, soprattutto, perché? Una società che ci chiede di essere sempre giovani, belle e performanti è una società che, ironicamente, si dimentica della vera bellezza: quella dell’unicità, dei segni di un sorriso o delle rughe lasciate dal tempo.


Forse, invece di inseguire l’impossibile, dovremmo imparare a convivere con ciò che siamo, accettando che la bellezza vera è nel viverci appieno, e non nel ritoccarci fino a sembrare un quadro di cera.


Conclusione: impariamo a mettere il filtro giusto

Non quello che ci cancella le imperfezioni, ma quello che ci aiuta a vedere le cose nella giusta prospettiva. La beauty routine va bene, anche con un pizzico di esagerazione, ma che non diventi una schiavitù. La prossima volta che vi trovate davanti a un prodotto miracoloso o a un trattamento "indispensabile", chiedetevi: sto migliorando me stessa o sto cercando di cancellarmi?


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