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Il Paradosso della #Libertà: Tra la Scelta e l’Abuso


Uomo si trova in un crocevia

Recentemente, ho letto una notizia sorprendente che mi ha fatto riflettere profondamente sul concetto di #libertà. Si tratta del caso delle truppe nordcoreane inviate in Russia dal Governo di #CoreaDelNord per supportare lo sforzo bellico contro l’Ucraina. Una volta giunte, queste truppe hanno dimostrato un comportamento quasi grottesco: prive della possibilità di accedere liberamente a Internet nel loro Paese, in Russia si sono immerse a capofitto nella navigazione su siti pornografici. Questo evento, benché marginale nella complessità del conflitto, è emblematico e ci offre un’occasione per riflettere su cosa significhi, oggi, essere liberi.


L’Accesso alla Libertà: Diritto o Privilegio?

Per i soldati nordcoreani, l’accesso a Internet, o meglio, alla “versione occidentale di Internet”, rappresenta una sorta di libertà nuova, quasi aliena. Il fatto che abbiano scelto di usarla in modo apparentemente superficiale e senza autocontrollo svela qualcosa di profondo: non solo il fascino dell’occidente, ma anche la fragilità del nostro rapporto con il concetto di libertà. Siamo abituati a vederla come un diritto automatico, ma per chi non ne ha mai goduto, essa può diventare un privilegio, persino una tentazione irresistibile.


In questo scenario desolante, vediamo l’assurdità di una libertà concepita come un’occasione per appagare impulsi immediati, piuttosto che come uno strumento di autodeterminazione. La realtà ci dimostra che l’accesso alla libertà senza la capacità di comprenderne il valore e l’impegno etico può portare a un uso distruttivo o degradante di essa. Questo vale non solo per chi vive sotto un regime totalitario, ma anche per coloro che, immersi in un contesto libero, scelgono di piegarlo alle proprie soddisfazioni più immediate. La vera libertà è indissolubilmente legata al bene e alla responsabilità.


Il Ruolo della Libertà: Piacere Senza Responsabilità?

La nostra epoca ha riformulato la libertà: ciò che dovrebbe essere uno strumento per perseguire il bene è diventato sempre più una licenza di fare ciò che vogliamo, spesso senza preoccuparci delle conseguenze. Dalle decisioni economiche alle scelte sociali, il “fare ciò che mi piace” è divenuto un principio guida. Una libertà intesa come puro piacere individuale è, in realtà, un abisso, una libertà illusoria che, paradossalmente, ci rende schiavi dei nostri stessi desideri.


Non è un caso che i pensatori più grandi abbiano sempre associato la libertà a una responsabilità etica: filosofi come Immanuel Kant e, ancor prima, Aristotele, ci insegnano che essere liberi significa innanzitutto scegliere il giusto, il buono, il saggio. Oggi, una libertà che non pone limiti, slegata dal bene comune e dal rispetto per gli altri, rischia di svuotare di significato stesso il termine. La vera libertà è quella che ci guida verso il bene e il rispetto reciproco.


L’Assurdo del Piacere Come Libertà Assoluta

La vicenda delle truppe nordcoreane ci appare assurda proprio per il suo carattere caricaturale. Possiamo vedere in essa un riflesso di noi stessi: quante volte usiamo la libertà per rifugiarci in distrazioni che ci danno sollievo immediato ma ci privano di una vera crescita? Se la libertà è relegata a un’opportunità di fuga dal reale, essa diventa mera evasione, non uno strumento di sviluppo. Siamo costantemente connessi a ogni genere di contenuto, ma restiamo scollegati dalla verità su noi stessi e sul mondo che ci circonda. Questo allontanamento dalla responsabilità è forse uno degli aspetti più drammatici del nostro modo di intendere la libertà oggi. La vera libertà, invece, ci connette al bene e alla verità.


Libertà Come Scelta Consapevole: Una Strada Verso il Bene

Essere veramente liberi significa avere la possibilità di scegliere ciò che è giusto e di assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Richiede una consapevolezza di sé, un’introspezione che ci porti a riconoscere i nostri limiti e a canalizzare le nostre energie verso obiettivi significativi.


La libertà non dovrebbe essere vista come la possibilità di accedere a tutto indiscriminatamente, ma come la capacità di scegliere in maniera responsabile e di contribuire positivamente alla vita collettiva. In questo senso, il concetto di libertà assume una dimensione più profonda: è uno strumento di crescita morale e sociale. Libertà e autodisciplina non sono termini contraddittori, ma anzi, vanno di pari passo. La vera libertà è quella che ci permette di crescere e di fare il bene.

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