#Armi, #BabyGang e #DarkWeb: La Rotta Balcanica che Arma i Giovani Criminali di Napoli
- WomynTales
- 5 nov 2024
- Tempo di lettura: 2 min

Immaginatevi di camminare per le strade di Napoli, una città che racchiude storia, arte e una vivacità unica. Ma dietro la sua bellezza, emergono delle ombre preoccupanti: sempre più giovani, anche minorenni, hanno accesso a vere e proprie armi da fuoco. Come è possibile che un quindicenne di un quartiere partenopeo possa avere in mano una pistola? La risposta ci porta a esplorare una rete internazionale di traffico d’armi, nota come "rotta balcanica", e il mondo oscuro del #DarkWeb, dove queste armi sono vendute in modo anonimo.
La “rotta balcanica” non è soltanto una via di migrazione, ma anche un passaggio strategico per il traffico di armi dall’Europa orientale verso l’Italia. Molte di queste armi provengono da paesi post-conflitto come la Bosnia e il Montenegro e finiscono nelle mani di organizzazioni criminali come la Camorra, che trovano in esse uno strumento per affermare il controllo sul territorio. Non solo: anche giovani e giovanissimi napoletani hanno scoperto il dark web, un mercato parallelo digitale, dove è possibile acquistare armi in modo semplice e senza lasciare tracce.
I numeri parlano chiaro. Negli ultimi anni si è registrato un aumento allarmante dei sequestri di armi illegali nelle mani di minorenni e delle segnalazioni di crimini violenti. Ragazzi tra i 13 e i 17 anni si armano non solo per intimidire, ma per guadagnare prestigio nelle cosiddette #BabyGang, creando una realtà in cui il possesso di una pistola diventa un simbolo di potere.
Le autorità italiane stanno intensificando gli sforzi per frenare questo fenomeno, con operazioni lungo la rotta balcanica e iniziative di monitoraggio del dark web. Tuttavia, i criminali riescono a sfruttare la tecnologia per mantenere segrete le transazioni e continuare ad alimentare una rete che sembra inarrestabile. Le istituzioni stanno anche puntando sulla prevenzione, promuovendo incontri pubblici e campagne educative per offrire ai giovani alternative concrete alla violenza.
Questo scenario ci invita a riflettere su una realtà difficile, che richiede non solo un’azione legale ma anche uno sforzo collettivo e culturale. Serve una risposta che parta dalle istituzioni ma arrivi fino alle famiglie e alle comunità, per ridare ai giovani un futuro più sicuro e libero dalle armi.
Comments